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Nel realizzare l’edizione 2013 dell’agenda ho avuto modo di rileggere i testi scritti da mio nonno Giovanni.
È mirabile la sintesi e la bellezza dei commenti delle carte geopittoriche.
Il lettore riesce, con il pensiero, a vedere le bellezze del territorio,
a gustare i prodotti e la gastronomia regionale, a muoversi sul territorio della regione.
Capisco così il successo che hanno ottenuto i vari Imago Italiae, Italia Viva , Italia Bella nel corso degli anni dal 1935 al 1960.
Al successo ha anche contribuito la simbiosi con l’illustratore Vsevolode Nicouline che ha saputo realizzare in maniera viva e efficace quanto scritto
dal Nonno.
Purtroppo queste cartine hanno poco spazio nel mondo di Internet,
i-pad e i-phone.
È un vero peccato che gli alunni delle scuole primarie non si possano avvalere di questo strumento di conoscenza che tanto ha aiutato i loro padri
e nonni.
Agli inizi degli anni ’70 si concretizzava un forte sviluppo per rendere uniforme
la lettura delle carte geografiche. Questo movimento aveva il suo massimo riconoscimento nel congresso internazionale di cartografia a Stresa.
L’avvento della cartografia digitale, dei sistemi di georeferenziazione satellitare
e della esecuzione cartografica fatta da parte di grafici ha portato a differenziare non solo a livello nazionale, ma anche locale l’uso dei simboli, dei caratteri e
del colore.
Guardando una tavoletta al 25.000 dell’IGM di Firenze il lettore poteva comprendere tutto il territorio e poteva muoversi in sicurezza. Non pretendo arrivare alla finezza di usare idronomi inclinati a sinistra per l’acqua salata e a destra per l’acqua dolce, ma almeno di mantenere una certa uniformità di linguaggio cartografico in modo che la carta sia facilmente comprensibile agli utenti di ogni parte del mondo.
Fra i tanti esempi, mi è capitata fra le mani una cartina geologica della pianura padana: è indubbio che l’impatto grafico di un bel rosso acceso dava attrazione alla carta. Purtroppo in geologia rosso significa rocce vulcaniche effusive acide mentre in pianura Padana siamo in presenza di alluvium segnato con colori paglierini e sigle per identificare il periodo.
Per questi motivi, fra i tanti, bisognerebbe tornare ad educare chi si occupa
della stesura delle carte sui principi della cartografia. Innovare è bello, mantenendo però il lavoro entro i canoni del comune senso cartografico.
Giovanni De Agostini